“Il sistema sanitario italiano si mostra aperto alla cultura digitale, consapevole di come l’innovazione possa portare un miglioramento strutturale alla società e alla vita quotidiana dei cittadini, solo se è diffusa e se permea ogni aspetto della produzione, dello sviluppo e dei servizi alla persona.
Un momento di confronto con istituzioni, imprese e aziende sanitarie sull’impatto del digitale in ambito sanitario. Le opportunità del digitale renderanno vicini anche i servizi che oggi non lo sono ed in tal senso si faranno sempre più strada l’intelligenza artificiale, il metaverso e lo sviluppo delle tecnologie abilitanti come il 5G”.
Così Francesco Di Costanzo, presidente di Fondazione Italia digitale, nel corso dell’evento ‘Lean e Digital Health’ organizzato a Roma da Fondazione Italia Digitale e Lean Healthcare Award.
Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli e direttore generale di Fondazione Italia Digitale nell’occasione ha illustrato i risultati della ricerca su “I cittadini e il rapporto con la sanità digitale“.
“Il 58% degli italiani – spiega Gigliuto – ritiene che il Pnnr debba investire prioritariamente nell’ambito della salute. È emerso inoltre quasi un italiano su due sarebbe propenso, quando possibile, a visite mediche da remoto. Da non sottovalutare l’importanza che gli strumenti digitali rivestono per i giovani anche nel loro rapporto con la salute: il 57% dei 13/20enni è interessato a salute e prevenzione e su questi temi si informa (nel 61% dei casi) sul web, mentre il 19% si rivolge al medico, oppure ai familiari (nel 18% dei casi). Sembra emergere la necessità di investire in servizi sanitari su canale digitale, spesso il primo vero accesso alle informazioni di carattere medico, ancor prima di far riferimento a uno specialista.